CookinLab – Ferricelli con mollica di pane e peperoni cruschi

 

 

Buongiorno. Finalmente posso proporre un piatto tipico lucano, un piatto contadino, povero, semplice ma gustoso. In realtà si tratta di un primo che somiglia ai classici spaghetti aglio e olio. Le differenze, d’altronde, si notano già dal tipo di pasta che, in questo caso, è fatta in casa. Stavolta in particolare è stata preparata dalla mia cara mammina, che si è prodigata nel mandarmi da Potenza un bel pacco, ricco di latticini, carne ed insaccati, taralli e altri farinacei (pane e pizza). Nel pacco in questione erano presenti all’appello anche i suoi fantastici ferricelli, chiamati anche fusilli in tante altre parti d’Italia; secondo me però il nome “fusilli” non rende bene. Chiamarli “ferricelli” pone invece l’accento sul modo di prepararli: si fanno dei fusini di pasta lunghi più o meno dieci centimetri e si cavano, mediante opportune rotazioni, utilizzando un ferro stretto e lungo, di sezione quadrata. Inutile aggiungere (ma lo faccio lo stesso) che i ferricelli di mamma sono inimitabili. Un’altra premessa importante riguarda i peperoni cruschi. Questi non sono altro che peperoni rossi, di quelli di forma allungata, essiccati e fritti. Da fritti non si mantengono croccanti a lungo, quindi è opportuno prepararli pochi minuti prima di mangiarli. A questo punto siamo pronti per la descrizione del piatto (per sei persone):

– 700g di ferricelli;
– 15 peperoni cruschi;
– 2 spicchi d’aglio interi;
– 3 fette di pane;
– 2 bicchieri d’olio d’oliva;
– sale, peperoncino q. b.;
– preparazione: prendete la mollica delle fette di pane e sbriciolatela con cura; versate l’olio in un pentolino molto piccolo e mettetelo su un fornello piccolo regolato con fiamma dolce (lo stesso effetto si ottiene con un fornello medio e fiamma minima); mettete gli spicchi d’aglio nell’olio e toglieteli non appena si saranno dorati per bene; a questo punto prendete un peperone alla volta, massimo due, e friggeteli per un istante (e con “un istante” intendo un istante effettivo, cioè un secondo, al massimo due), in modo che diventino croccanti e rimangano di un colore rosso intenso; friggete poi le briciole di mollica di pane in modo da renderle dorate e croccanti, nonchè molto saporite, e intanto sbriciolate alcuni peperoni; cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e rimettetela sul fuoco unendovi i peperoni sbriciolati, la mollica e l’olio che avete usato per la frittura; condite a piacere (dello chef e dei commensali) con peperoncino e servite ben caldo, aggiungendo magari un peperone intero su ogni piatto.

 

Come avrete notato non è un piatto difficile da preparare, essendo tra l’altro un piatto povero, come già accennato. Ovviamente si abbina a questo condimento qualsiasi tipo di pasta, ma se fatta in casa è meglio. In Basilicata si usa preparare questo primo utilizzando gli strascinati. A me è piaciuto anche con i ferricelli… in effetti era proprio buono. Si ringraziano a tal proposito mamma, per la preparazione dei ferricelli, e nonna, per la cura nell’essicazione dei peperoni. Ciao a tutti, lucani e non, e buon appetito.

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Non sarebbe vero dire che per me la cucina è tutto, però è una bella fetta della mia vita. Fin da piccolo mostravo i primi segni di voglia di indipendenza ai fornelli, guadagnandomi a fatica un piccolo spazio in una famiglia in cui la cucina è preclusa ai bambini (o ragazzi) perché troppo pericolosa... ma io volevo almeno arrostire un paio di würstel, o friggere un uovo! Poi il boom, nel settembre 2005 quando, dovendomi trasferire per studiare all'università fuori dalla mia città, mi vidi costretto e finalmente libero di prepararmi da mangiare come e cosa volevo. A questo si aggiunse il capolavoro della PIXAR del 2007, ossia "Ratatouille", a spingermi a sperimentare e ad evolvermi... così iniziai a pubblicare le mie ricette su un blog. Voleva essere più che altro una raccolta, che stesse lì a ricordarmi quelle ricette prodotte dall'estro di un giorno particolare, dettate puramente dalla sola passione, e che altrimenti dimenticherei. In più l'amore per la fotografia e quindi la ricerca di foto sempre migliori non hanno fatto altro se non valorizzare questi piatti a livello visivo. Ora non nascondo che mi piacerebbe apprendere il più possibile e diventare davvero bravo e, perché no, che mi venga riconosciuto! /// It would be a lie if I say that cooking's everything for me, but it is a very big part of my life. Since when I was a little boy I showed the first signs of will to be indipendent at the stove, hardly earning a little space in a family which the kitchen is barred to kids (or young boys or girls) into because too dangerous... but I just would roast a couple of würstel, or fry an egg! Then the boom, in september 2005 when, having to move out from my city to study at the university, I was forced and finally free to cook however and whatever I liked. To this was added the PIXAR 2007 masterpiece, that is "Ratatouille", that pushed me to experiment and evolve... so I began to post my recipes on a blog. It was intended to be much more a kind of collection, that was there to remind me about those recipes made by a particular day inspiration, purely suggested from passion only, and that otherwise I'd forget. Moreover my love for photography and the pursuit of always better pictures did nothing else except for giving these dishes a higher value in a visual level. Now I cannot hide I'd like to learn as much as I can and become really skilful and, why not, I'd like it could be aknowledged!
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Una risposta a CookinLab – Ferricelli con mollica di pane e peperoni cruschi

  1. elide ha detto:

    bravo gianluigi, sei stato preciso e analitico. non poteva essere diversamente. nella presentazione di una ricetta povera lucana, avresti potuto precisare che il ferro quadrato é sicuramente la stecca di un ombrello opportunamente disinfettato (lo sapevi?). un saluto affettuoso.Elide

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